http://m-bfly.livejournal.com/ ([identity profile] m-bfly.livejournal.com) wrote in [community profile] macaon2012-07-21 06:33 pm

&FANFIC; [Whitechapel ITV] Can we take a little time (just for us)?

Titolo. Can we take a little time (just for us)?
Fandom. Whitechapel (ITV)
Personaggi. Joseph Chandler, Ray Miles
Rating. PG
Warning. Pre-slash (?)
Conteggio Parole. 1191 (FDP)
Beta-reader. //
Riassunto. //

Disclaimer. Whitechapel e i suoi personaggi sono di proprietà della Carnival Film, ITV e non so chi altro, in ogni caso non sono di mia proprietà. Se fossero miei finirei per shippare Joe con chiunque e non sarebbe un ben- ah, ma già lo faccio, giusto! Vabbè, lasciate stare. *ondeggia*
Note. Collocata temporalmente da qualche parte tra la seconda e la terza stagione.
Scritta per la quarta settimana del COW-T 2, seconda missione, prompt 'Prima' (intesa come 'prima volta a casa dell'ispettore'... insomma, leggete e capirete.)






"Ah, Miles, entra."

La porta era stata aperta quel tanto che bastava a confermare l'invito di entrare, come se il padrone di casa avesse avuto giusto il tempo di far scattare la serratura prima di correre via. Miles mise dentro la testa, con cautela.

"Capo, sei tu quello che ha aperto la porta? O si è aperta da sola?" Il tono ironico del sergente attraversò senza problemi il muro che divideva la cucina dal salotto.

"Sì, ero io." La voce di Joe arrivò attutita, insieme a un numero imprecisato di sfrigolii di pentole. "Scusa ma mi si brucia il sugo. Accomodati pure, fa' come fossi a casa tua."

Miles fece spallucce ed entrò.

Non aveva mai visto l'appartamento di Chandler. In verità, nessuno della squadra aveva mai messo piede lì dentro; quando era necessario ritrovarsi tutti insieme al di fuori dell'orario di lavoro l'appuntamento era sempre a casa di Miles. Certo, era un posto più tranquillo e, certo, la cosa non gli pesava affatto, ma più di una volta si era chiesto perché Chandler non avesse mai proposto la propria casa come punto di ritrovo.

Adesso una risposta l'aveva.

Osservò a bocca aperta le pareti tinteggiate di bianco, le tende color ocra, i mobili moderni ed essenziali. Il divano di pelle color panna. L'aspetto asettico dell'intera stanza.

"Sembra di stare in un ospedale," borbottò Miles.

"Come hai detto?" gridò Joe dalla cucina, sovrastando il rumore di pentole.

Miles non gli rispose, assorbito dalla contemplazione della libreria: i volumi in bell'ordine, catalogati per autore e per dimensione, neanche un granello di polvere sui ripiani.

Accidenti, poteva capire perché nessuno di loro fosse mai entrato lì. Quella casa sembrava un santuario all'ordine e alla pulizia. Pareva urlare "Guardatemi ma non toccatemi" da ogni parete, ogni scaffale, ogni cuscino disposto rigorosamente a non più di venti centimetri l'uno dall'altro.

Era quasi inquietante.

"Miles?" Ray si voltò verso la cucina, dalla quale stava uscendo un Joe Chandler piuttosto accaldato e con un sorriso un po' timido in volto. "Scusa per l'accoglienza. Mi si stava bruciando la pancetta di maiale e-- aspetta un secondo." Miles lo vide arricciare il naso e scomparire nuovamente in cucina, dalla quale riemerse poco dopo con una bomboletta in mano. Spruzzò una buona dose di prodotto nell'aria e sorrise soddisfatto.

"Così va meglio," disse.

Miles tossì e sventolò una mano davanti al volto per dissipare la nuvola di deodorante.

"L'odore di cibo è normale quando si cucina, non lo sapevi?" gli disse, ironico, sollevando le sopracciglia.

"Certo che lo sapevo. Ecco perché ho questa," rispose l'ispettore, sventolando allegramente la bomboletta. "Posso offrirti qualcosa da bere?" chiese, rientrando in cucina. "Ho dell'ottimo vino."

Miles lo seguì e si appoggiò con una spalla allo stipite della porta osservando con occhio allenato i dettagli della stanza. Piccola, tinteggiata di bianco, nessun segno o macchia sui muri. I vasetti con le spezie allineati su un ripiano, del tutto pieni o quasi. Piatti, bicchieri e padelle che sembravano appena usciti da un negozio di articoli casalinghi. La domanda gli sorse spontanea: "Di' un po', ma ci vivi davvero qui dentro?"

Joe aveva aperto il frigo e si era chinato a recuperare una bottiglia messa distesa sul ripiano più basso. Miles ebbe modo di intravedere un frigo quasi vuoto prima che lo sportello si richiudesse.

"Certo." Chandler fece spallucce e riempì i due bicchieri che teneva pronti sul tavolo. Alzò lo sguardo a incontrare quello scettico dell'amico e sospirò. "Be', sai che la maggior parte del mio tempo la passo in centrale e praticamente torno a casa solo per dormire," offrì uno dei bicchieri a Miles, "e non ho spesso ospiti, quindi..."

"Già," annuì Ray prendendo il bicchiere con un cenno di ringraziamento. Che il suo capo non si sentisse molto a suo agio con la gente era una cosa che sapeva da tempo. Niente di sorprendente, dunque. "A proposito, non mi hai ancora detto perché mi hai invitato."

"Sì, che l'ho detto," sorrise Joe. "Per ringraziarti perché mi hai salvato la vita."

Miles bevve un lungo sorso dal suo bicchiere, prima di esclamare: "Sciocchezze! Tu l'hai salvata a me, mesi fa. Non mi devi niente, siamo pari."

Chandler parve senza parole per un attimo, poi: "E va bene, allora è per festeggiare la chiusura del caso."

"Non è certo il primo caso che abbiamo risolto."

"Ma ci ha fatti impazzire per settimane. E ormai stavamo per perdere le speranze di venirne a capo quando abbiamo avuto l'intuizione giusta."

Ray posò sul tavolo il bicchiere ormai vuoto. "Tu hai avuto l'intuizione giusta. E comunque non ci sono solo io nella squadra, no, ispettore?"

Miles lo stava guardando con un mezzo sorriso, con un'espressione che diceva 'e allora, lo vogliamo vuotare il sacco?' e Joe si rigirò il bicchiere tra le mani, un po' a disagio.

"Giusto. Avrei dovuto invitare tutti. Solo che non... non me la sentivo di avere tanta... gente per casa, anche se è la mia squadra e-"

Miles lo interruppe. "Va bene, ho capito. Il santuario all'ordine e alla pulizia."

"Cosa?"

"Questa casa." E fece un gesto circolare con la mano. "Non ci entra mai nessuno qui dentro, a parte te. Allora perché io sono qui? Non hai paura che sparga germi ovunque? O che ti metta in disordine i cuscini?"

Chandler non colse l'ironia, o forse c'era così abituato che ormai non lo pungeva più come uno spillo. Si accigliò, strinse le labbra e rispose con il tono leggermente esasperato di chi è costretto a spiegare un concetto che credeva già chiarito da tempo. "Ma con te è diverso! Mi conosci, sai come sono fatto, quali sono le mie ossessioni. Però non mi giudichi e non mi guardi come fossi un pazzo. Sono... a mio agio con te."

Miles sorrise. "E' la prova generale per quando porterai qui una ragazza? Sono onorato che tu abbia scelto me per farti da cavia."

"No," rise Joe, scuotendo la testa un po' in imbarazzo, ma lieto che la battuta di Miles avesse portato quel discorso su un terreno meno... sentimentale. Non era sicuro di riuscire a gestirlo, al momento. "Senti, non possiamo semplicemente cenare insieme come due buoni amici? Lo abbiamo fatto tante volte mentre eravamo in servizio, perché ora dovrebbe essere diverso?"

'Perché siamo a casa tua,, il tuo santuario inviolabile', pensò Miles, ma non lo disse. Non voleva imbarazzare Joe al punto di chiudersi in se stesso, non adesso che aveva fatto un passo in avanti per cercare di uscire dalla sua corazza. Quindi annuì vigorosamente e sorrise di nuovo. "Va bene, allora mangiamo. E' pronto, no?"

"Quasi. Ora butto gli spaghetti."

"Spaghetti? Ti sei messo a cucinare italiano?" Miles sbirciò nella pentola del sugo. "Che roba è? Sembra sugo all'amatriciana."

"Indovinato," sorrise Joe mentre buttava gli spaghetti nell'acqua bollente. "Te ne intendi."

"Judy ha parenti italiani. Ma non ci avrai messo la pancetta, spero?"

Chandler lo guardò perplesso. "Perché? Non va bene? La ricetta che ho trovato su internet diceva così."

"Gli zii di Judy l'hanno sempre fatta con il guanciale." Il sergente diede una rapida occhiata a Joe, che sembrava un po' mortificato, e si affrettò ad aggiungere: "Ma credo che la pancetta sia una buona variante. Non l'ho mai mangiata fatta così. Sarà una novità per me." E rivolse al suo capo un largo sorriso incoraggiante.

Joe sorrise di rimando, mentre mescolava la pasta, e disse piano: "Per me l'intera serata sarà una novità."




*



A/N: L'eterna lotta tra pancetta e guanciale che si compie nella mia famiglia da generazioni. XDD #drama